LA MITOLOGIA DEL TORO.

il toro ♉ è una delle costellazioni più antiche, e molte delle prime civiltà gli hanno attribuito un’ importanza considerevole nel creare le loro mitologie; si possono trovare molti riferimenti in fonti egizie , ebraiche e greche. La costellazione è anche importante perché in qualche cosa rassomiglia alla forma dell’ animale che rappresenta, e la stella giallo arancio aldebaran ( alfa TAURI) riproduce accuratamente l’ occhio del toro. In alcune configurazioni, più moderne, le tribù indie del sud america lo hanno considerato sotto l’ aspetto di un tapiro. nella mitologia greca il segno commemora l’ animale che portò Europa sana e salva attraverso il mare fino a Creta; aveva tuttavia il suo posto come gruppo zodiacale molto prima che esistesse la civiltà greca.gli antichi egizi lo adoravano sotto il nome di APIS, i due api , e i persiani come MITRA. Nell’ Europa nord occidentale era venerato dai celti e, quando il sole ☀️ entrava nella costellazione, i druidi celebravano la festa pagana dei tori. I romani costruirono ad eboracum ( jork) un tempio dedicato a serapide, l’ incarnazione divina del toro ♉, dove venivano accesi grandi fuochi e si ardevano vittime in sacrificio per onorare gli dei della terra e della fertilità. Le cinque stelle più luminose, che formano l’ ammasso delle iadi , si ritiene che rappresentino cinque delle dodici figlie di atlante, il re della Mauritania , e di sua moglie pleione . I loro nomi erano phaola, ambrosia, Eudora, coronis( coronide) e poljxo ; esse furono trasformate in stelle per il dolore che manifestarono per la perdita del loro fratello hjas. Nei tempi antichi le iadi erano utilizzate per le previsioni astrologiche e al loro sorgere indicavano l’ imminenza di grandi piogge. L’ ammasso delle pleadi rappresenta le altre sette figlie di atlante , sorelle delle iadi . I loro nomi erano: alcione, Merope,maia, Electra, taygete,sterope e celaeno. La leggenda racconta che Merope fu la sola sorella che sposò un mortale , ed è per questa ragione che è la stella più debole delle altre. Per un periodo le pleadi vennero rappresentate da una chioccia con i pulcini. ( Racconto tratto dal libro: il libro delle stelle, di Peter Lancaster Brown)

ANASSAGORA di clazomene( ca 500 -228 a. C. ) Filosofo greco.

fu il primo a fornire la spiegazione corretta delle fasi della luna, oltre che delle eclissi solari e lunari ( anche se per queste ultime pare abbia ipotizzato l’ interposizione fra sole e luna , oltre che della terra, anche di corpi diversi normalmente invisibili) . La caduta, in pieno giorno, a egospotami , in Tracia , nel 467, di una grande meteorite che aveva l’ aspetto di una pietra bruciata, indusse Anassagora a credere che fosse caduta dal sole, e che quindi il sole e anche le stelle fossero masse di ferro infuocato. Pensando che la terra fosse piatta, calcolò per la distanza terra – sole un valore corrispondente a poco più di 6000 km. E per il diametro del sole poco più di 50 km ( oggi sappiamo che la distanza tra il sole e la terra è di circa 149.000.000 km, e il diametro del sole è circa 1.292.000.000). Riteneva che il sole fosse più grande del Peloponneso. Usando lo stesso calcolo, ma supponendo che la terra avesse forma sferica, riuscì a calcolare in 6000 km circa il raggio della Terra ( valore che si avvicina molto all’ esattezza della misura). Anassagora ebbe fra i suoi allievi PERICLE ( grande politico, condottiero greco). Tratto dal libro astronomia e cosmologia, di John gribbin

LA SPETTROSCOPIA

nel diciannovesimo secolo, ormai era noto che le fiamme della combustione di sali e altri composti avessero colori specifici . Lo studio di questi colori diede vita a una disciplina completamente nuova. Il saggio alla fiamma fu la prima tappa di un lungo viaggio di scoperte chimiche, e un modo efficace per diversificare i sali , che erano tanti e molto simili tra loro . Una fiamma arancione indicava , per esempio, la presenza di sodio , il lilla’ chiaro suggeriva che il sale contenesse potassio . Anche l’ innaturale luminescenza del tubo di geissler( tubo dove venivano emesse scariche elettriche) sembrava supportare l’ idea che il colore era una sorte di firma degli elementi. Per verificare questa ipotesi , Robert bunden si mise all’ opera con il suo bruciatore a gas. Il suo bruciatore si chiamava ” il becco di bunsen”, e produceva un flusso costante e continuo di calore intenso e una debole fiamma azzurrognola , che non influiva troppo sul colore del campione utilizzato. Nonostante ciò , bunsen ebbe dei problemi a isolare il colore preciso delle fiamme dei combustibili . Fu Gustav kirchhoff( 1824-1887) , professore all’ università di Heidelberg , a intervenire sulla questione . Per identificare i colori delle fiamme , kirchhoff propose di rifrangere la luce che emettevano attraverso un prisma , proprio come aveva fatto Newton due secoli prima nel suo innovativo lavoro sull’ ottica e sullo spettro elettromagnetico. E per farlo uso uno strumento già esistente: lo spettrometro. In questa immagine ( qui sotto) vediamo lo spettrometro di bunsen e kirchhoff focalizzata la luce della fiamma verso un prisma centrale , che a sua volta dirigeva la luce in direzione di un oculare esterno. ( Tratto dal libro: ” elements ” di Tom Jackson)

PIANETI TERRESTRI

i quattro pianeti “terrestri ” sono mercurio, venere, terra, marte. Sono chiamati terrestri perché hanno densità e dimensioni paragonabili a quelle della terra e nettamente diverse da quelle dei pianeti “giganti ” , giove, Saturno, urano, nettuno, la cui densità è molto Minore e vicina a quella dell’ acqua le cui dimensioni sono molto maggiori , come indica l’ appellativo di giganti. A causa della piccola massa , durante il processo di formazione essi non furono in grado di trattenere gli elementi più leggeri , idrogeno ed Elio, che sono anche quelli più abbondanti nell’ universo. Rispetto ai pianeti giganti essi sono anche più poveri di composti volatili come acqua , metano e ammoniaca. I principali componenti dei pianeti terrestri sono materiali ferrosi e silicati , come indica la loro densità media compresa tra quella di mercurio e terra pari a circa 5,5 volte la densità dell’ acqua e quella di marte , che dell’ acqua è quasi 4 volte più denso. Malgrado alcune somiglianze , però i quattro pianeti terrestri hanno caratteristiche molto diverse. Tratto dal libro: alla scoperta del sistema solare, di margherita hack

Racconti Sotto le Stelle

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📅 Data: 20 luglio

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Osservare il cielo con gli occhi degli antichi

Nell’antichità il cielo era l’abituale soffitto di tutte le notti  e osservarlo  era perfettamente naturale.

Dal punto di vista della curiosità intellettuale, dal punto di vista dei fenomeni, l’uomo della preistoria ragionava esattamente come noi.  E allora non deve sembrare strano il fatto che abbia raggiunto già risultati grandi perché l’approccio del problema era simile al nostro.

 

 

Dark matter!

Questa settimana per “i giovedì al Quasar” facciamo un po’ di luce sulla materia oscura… perché si pensa che esista, quali sono le ipotesi più accreditate dagli astrofisici. Ingresso libero per i soci.

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Osservare le costellazioni col binocolo

Osservare il cielo con un semplice binocolo riserva meraviglie inaspettate! Venite a scoprire con noi quali oggetti si possono osservare nel cielo estivo!

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Giovedì 25 maggio alle ore 21,30 nella nostra sede faremo un approfondimento su questi oggetti affascinanti del cielo ai quali dobbiamo la nostra stessa esistenza!

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