LA GALASSIA M33

subito dopo la via lattea e la galassia di Andromeda , la galassia m33 è la terza più grande del gruppo locale , con una massa di circa 50 miliardi di masse solari distribuite su 60.000 anni luce di diametro . Questa splendida galassia a spirale dista 2,7 milioni di anni luce da noi ed è al limite della visibilità a occhio nudo , ma a differenza di Andromeda ha una bassa luminosità superficiale e per scorgerla occorrono cieli molto bui . La sua struttura è formata da pochi bracci molto larghi , che la collocano nella classe delle spirale SA, ed è possibile evidenziarne molto chiaramente le stelle di popolazione 1 e 2. Oltre alle regioni dell’ idrogeno ionizzanto. Tratto dal libro: alle frontiere del cosmo, a cura di Gianluca ranzini. Foto Wikipedia.

TUTTI ASTRONOMI CON ” GALAXY ZOO.”

grazie a strumenti sempre più potenti , è stato possibile osservare un gran numero di galassie dalle forme disparate . Per classificarle , gli astronomi hanno chiesto aiuto agli appassionati di astronomia di tutto il mondo . nell’ 2007 è nato così GALAXY ZOO, un progetto di Citizen scienze, ovvero di ” scienza dei cittadini” , a cui tutti sono chiamati a contribuire . Grazie a un apposito sito web gli appassionati possono visionare le immagini di migliaia di galassie per identificare la morfologia. Il progetto ha avuto un enorme successo , con centinaia di migliaia di volontari che hanno classificato decine di milioni di immagini.

tratto dal libro :alle frontiere del cosmo a cura di Gianluca ranzini

IL NEW GENERAL CATALOGUE E GLI INDEX CATALOGUES.

una delle più importanti raccolte di galassie, nebulose e altri oggetti del cielo profondo è il catalogo NGC, dall’ inglese new general CATALOGUES of nebulae and clusters of star. Compilato nel 1888 dall’ astronomo John Louis Emil Dreyer, contiene 7840 oggetti del cielo profondo, molti dei quali scoperti in precedenza da altri astronomi come Charles messier , William e John herscel . Dreyer publicò in seguito anche due supplementi, chiamati index CATALOGUES ( IC) , nell’ 1895 e nel 1908 , contenenti rispettivamente 1520 e 3866 oggetti, portano così gli oggetti ic a un totale di 5386. Ancora oggi , le sigle NGC e IC , insieme alla M del catalogo messier , indicano le galassie e gli altri oggetti non stellari più brillanti del cielo, e sono ben note non solo agli astronomi professionisti ma anche agli astrofili di tutto il mondo.

In questa immagine vediamo l’ autonomo J ohn Dreyer, autore dei cataloghi NGC e ic. Tratto dal libro: alle frontiere del cosmo , a cura di Gianluca ranzini.

GALASSIE SUL DIAPASON seconda parte.

riprendendo il discorso fatto il 22 febbraio, possiamo iniziare a dire che: le galassie ellittiche sono poi suddivise in sotto famiglie in base al loro grado di schiacciamento, indicato da un numero intero che va da 0 , per le galassie di forma quasi sferica , fino a 7 , per quelle schiacciate. Questo numero è calcolato a partire da un parametro detto ” ellitticità” , che dipende dalle dimensioni apparenti degli assi principali della galassia . Come abbiamo già visto , molte galassie , fra qui quella di Andromeda , mostrano una struttura a spirale più o meno marcata . Hubble le inserì nei bracci paralleli del DIAPASON .in uno di essi trovano posto le galassie a spirale ” standard” ,suddivise in tre sottoclassi ( a,b,c) in base a quanto la spirale è avvolta su se stessa : le SA sono più “attorcigliate” e con un nucleo centrale , mentre nelle SC il nucleo è meno brillante e i bracci sono più aperti e marcati . Molte galassie ,poi, mostrano una barra : HUBBLE pose le spirali barrate in un ramo parallelo alle spirali semplici ,indicandone con la sigla SB e dividendo anch’ esse in tre sottoclassi, in modo analogo alle spirali normali. In base a questa classificazione, la via lattea apparterrebbe alla classe SBb o SBc. nel punto di congiunzione fra ellittiche e spirali troviamo poi le galassie lenticolari, indicate dalla sigla SO , che costituiscono una sorta di classe intermedia , con un nucleo molto grande e brillante , come accade per le ellittiche, e un disco simile alle spirali ma privo di bracci evidenti. Nella classificazione di Hubble esiste poi un ultima categoria di galassie che non seguono la struttura del DIAPASON e che per la loro forma furono indicate come ” irregolari”. Le ellittiche sono designate anche come galassie di “tipo primitivo” ( earliy type) , ma ciò non ha nulla a che fare con la loro evoluzione.lo stesso Hubble aveva rimarcato che il suo schema a DIAPASON era solo una classificazione empirica basata sulla morfologia.

Edwin HUBBLE al lavoro al telescopio hooker a monte Wilson.. tratto dal libro ” alle frontiere del cosmo” a cura di Gianluca ranzini.

GALASSIE SUL DIAPASON.

nel 1919 venne assunto all’ osservatorio di monte Wilson Edwin Hubble , che due anni prima , dopo aver consegnato in tutta fretta il dottorato , si era arruolato nell’ esercito per dare il proprio contributo alla prima guerra mondiale Hubble si interessava alle ” nebulose a spirale” fin dal 1924 , quando aveva iniziato una serie di osservazioni dettagliate della galassia m31 , che ai tempi veniva chiamata ” nebulosa di Andromeda” . Grazie al riflettore hooker, HUBBLE riuscì a osservare in quella nebulosa un campione di stelle dette ” cefeidi” , stelle variabili che gli astronomi avevano da poco imparato a usare come candele standard per la determinazione delle distanze cosmiche. Dimostrò così che la ” nebulosa” di Andromeda distava almeno un milione di anni luce, molto oltre i confini della via lattea. Osservazioni successive mostrarono che la distanza di Andromeda è più del doppio di quanto stimato da HUBBLE , ma già nel primo risultato fu determinante per dimostrare che quelle nebulose a spirale, che noi oggi sappiamo essere galassie esterne alla nostra, assomigliavano molto agli universi isola immaginati da Kant due secoli prima. Dopo la presentazione sulla galassia di Andromeda , tenuta il 1 gennaio 1925 al congresso della società americana , Hubble continuò a osservare e fotografare galassie . Analizzandone i dettagli e la morfologia, inizio’ a chiedersi se era possibile in qualche modo classificarle in base al loro aspetto .il risultato di quel primo tentativo di suddivisione è la così detta ” “sequenza di Hubble “, anche nota come ” diagramma a DIAPASON ” per la sua forma caratteristica ( che possiamo vedere in alto in questo articolo). Nel ” manico” del DIAPASON , Hubble inserì quelle galassie che appaiano come ellissi più o meno schiacciate , che chiamò appunto galassie ellittiche, e le indicò con la lettera E. Fine prima parte. Tratto dal libro: alle frontiere del cosmo. A cura di Gianluca ranzini.

LO ZOO DELLE GALASSIE.

le galassie sono i mattoni fondamentali del cosmo. Dalle nane alle spirali , ecco come si differenziano e come vengono classificate queste enormi famiglie di stelle che popolano l’ universo in cui viviamo . L’ osservatorio astronomico di monte Wilson è uno dei più famosi ” templi” dell’ astronomia moderna . Si può raggiungere facilmente da Pasadena , una tranquilla cittadina a nord est da Los Angeles. Qui non troppo lontano dalle ville di Beverly Hills e dalle luci di Hollywood , si trovano altri centri di ricerca d’ eccellenza , come il California Institute of technology e il jet propulsion laboratory della nasa, dove sono state scritte pagine storiche dell’ esplorazione spaziale . Per arrivare all’ osservatorio bisogna uscire da Pasadena e imboccare la Angeles crest highway, strada panoramica che si innerpica fra le montagne di san Gabriel sopra Los Angeles. dopo aver guidato per alcune decine di kilometri fra curve immerse in scenari mozzafiato , si raggiunge finalmente il parcheggio dell’ osservatorio a circa 1740 metri di quota . Da qui possiamo ammirare la ” città degli angeli” in tutta la sua maestosità, con i grattacieli più alti che spuntano dalla foschia. La nascita dell’ osservatorio californiano si deve a George Ellery hale, astronomo americano che era già stato protagonista della costruzione dell’ osservatorio di yerkes, a nord di Chicago , dove ha sede il più grande telescopio rifrattore del mondo. Sotto gli auspici della prestigiosa Carnegie istituzioni di Washington, nel 1904 hale si adoperò per avviare l’ osservatorio di monte Wilson, costruito nei pressi di un famoso resort invernale sulla cima del monte.dopo l’ istallazione di alcuni telescopi per lo studio del sole ☀️ e di un riflettore da un metro e mezzo di diametro, nel 1917 l’ osservatorio acquisì uno strumento da record. Grazie alla generosa donazione del magnate filantropo John hooker, hale riuscì infatti a costruire un riflettore da due metri e mezzo di diametro , che superava il ” leviaitano” di lord rosse e che fu il telescopio più grande del mondo fino all’ inaugurazione, nel 1949 , del ” gigante”da cinque metri di monte Palomar. Ancora oggi possiamo ammirare il riflettore hooker in tutta la sua maestosità, attraverso le visite pubbliche organizzate all’ osservatorio. Grazie al racconto di chi ci lavora , possiamo anche scoprire come questo telescopio ha rivoluzionato la nostra visione dell’ universo. ( Qui sotto possiamo ammirare il telescopio 🔭 hooker di monte Wilson) tratto dal libro: “alle frontiere del cosmo” a cura di Gianluca ranzini

UNA VITA DA GALASSIA.

dai piccoli gruppi ai colossali super ammassi, studiando queste enormi famiglie di stelle nel loro habitat possiamo svelarne l’ evoluzione e capire quando sono comparse sul palcoscenico dell’ universo. ” Galassie come granelli di sabbia”. Gli amanti della fantascienza forse riconosceranno in queste parole un famoso ciclo di racconti dello scrittore inglese Brian aldiss.ma quelle stesse parole sono forse le più adatte per descrivere una delle fotografie più straordinarie nella storia dell’ umanità . Fotografo di eccezione , il telescopio spaziale Hubble. Nel 1995 la nasa decise infatti di puntare l’ occhio di Hubble verso una regione di cielo vicino a MEGREZ, una delle tante stelle dell’ grande carro . Per dieci giorni , a partire dal 18 dicembre , il telescopio osservò senza sosta , natale compreso, quel piccolo fazzoletto di cielo , accumulando un’ esposizione totale di circa 100 ore . Il risultato di quel lavoro è un immagine senza precedenti dello spazio e delle galassie che lo popolano. Il campo inquadrato da HUBBLE è piccolissimo , appena 2,6 minuti d’ arco , che corrispondono alle dimensioni angolari di una moneta da dieci centesimi vista da da venti metri di distanza. Eppure in quel minuscolo scampolo di cielo possiamo osservare circa 3000 galassie , sparse nel cosmo come i granelli di sabbia di cui parlava aldiss. Vediamo galassie ellittiche e a spirale , alcune più grandi o più luminose delle altre , e viene naturale chiedersi per quale motivo siano così diverse tra loro e quale sia la loro storia . Studiare la formazione e l’ evoluzione delle galassie è una delle grandi sfide dell’ astronomia moderna , che oggi gli scienziati possono affrontare grazie a Hubble e agli altri strumenti che consentano di osservare la luce e gli altri ” messaggeri provenienti dal cosmo , come particelle e onde gravitazionali . Proprio come tutti noi, le galassie nascano , crescono e interagiscono con altre galassie . Alcune volte si tratta di incontri tranquilli , altre di scontri violenti. Questa complessa danza è iniziata miliardi di anni fa, quando le prime galassie sono comparse sul palcoscenico dell’ universo.per capire come sono nate e come evolvono possiamo andarle a studiare nel loro “habitat ” naturale : i giganteschi ammassi galattici.in questa immagine vediamo le tantissime galassie riprese dall’ esposizione del telescopio Hubble, nel 1995. Tratto dal volume ” alle frontiere del cosmo” a cura di Gianluca ranzini.