I POLI DI MARTE seconda parte.

si ritiene comunemente che le macchie bianche ai poli del pianeta siano state scoperte nel 1704 da maraldi , ma in un disegno di huygens nel 1672e’ riconoscibile la macchia polare australe oltre a syrtis Major. Maraldi scopri però la macchia al polo boreale e si accorse delle mutazioni delle macchie polari , che furono poi studiate in dettaglio da Wilhelm herscel alla fine del settecento. herschel fu il primo astronomo a determinare l’ inclinazione dell’ asse del pianeta rispetto alla perpendicolare al piano dell’ orbita: egli valutò tale inclinazione di circa 30 gradi mentre il suo valore reale è di 25 gradi. Perciò marte , come la terra, possiede un periodo stagionale. Va sottolineato che quando il pianeta presenta al sole l’ emisfero settentrionale il pianeta è assai vicino all’ afelio, mentre quando presenta al sole l’ emisfero meridionale si trova al perielo; quindi il calore ricevuto dal sole è soggetto a variazioni più Grandi nell’ emisfero meridionale che non in quello settentrionale del pianeta. Gli studi delle calotte polari, uniti alla conoscenza dell’ inclinazione dell’ asse polare , permisero a herschel di scoprire il carattere stagionale delle loro variazioni. le calotte risultavano possedere massima estensione all’ inizio delle primavera marziane , quando il sole incomincia a illuminarle , per poi restringersi fino a sparire verso la fine dell’ estate. Herschel per primo sottolineò l’ analogia con quanto avviene sulla terra a proposito delle nevi polari. Egli non si occupò molto delle macchie , che gli apparivano piuttosto indistinte e che interpretò come nubi; tuttavia, notò che esse si attenuano quando la rotazione le sposta verso il bordo del disco del pianeta e dedusse che questi effetti di assorbento erano dovuti alla presenza di un atmosfera. alle stesse conclusioni giunse , sempre alla fine del settecento Johann schroter,il quale osservò attivamente il pianeta tra il 1785e il 1803.si più anche sospettare che in quegli anni la presenza di veli atmosferici rendesse la visione dei dettagli superficiali piuttosto aleatoria.

In questa immagine, vediamo diversi disegni che ritraggono la superficie atmosferica di marte. Tratto dal libro: alla scoperta del sistema solare, a cura di: Alessandro braccesi, Giovanni caprarica, margherita hack.

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