LO SPETTROMETRO

fu inventato nel 1814 da Joseph von fraunofer ( 1787-1826) per analizzare la luce delle stelle. Lex vetraio diventato scenziato aveva scoperto che in uno spettro continuo di colori c’erano diverse linee nere, che indicavano l’ assenza di determinati colori. Lo spettrometro adattato di bunsen e kirchhoff dimostrò che la luce delle fiamme non costituiva uno spettro completo: includeva solo una manciata di colori, come una serie di deboli linee.i due scienziati tedeschi osservarono come ogni elemento emettesse un determinato spettro, cioè una scala precisa di colori, che permetteva di identificare la sostanza in esame. Nel 1859, bunsen e kirchhoff impiegarono il loro spettrometro per individuare due nuovi metalli, il cesio prima e il rubidio poi. La spettroscopica mostrò che la luce emessa era una caratteristica comune a tutti gli elementi ed era intimamente legata alla loro struttura atomica. ASSORBIMENTO E EMISSIONE. La spettroscopica si fonda sulle tre leggi elaborate da kirchhoff: 1) corpi solidi incandescenti emettono uno spettro continuo di colori ( luce bianca); 2) un gas caldo ( come una fiamma) brilla di una serie specifica di colori ( lo spettro di emissione);3)un gas rarefatto assorbe determinati colori della luce bianca , formando le righe nere dello spettro continuo ( come osservato in precedenza). Tali spettri di assorbento indicano gli elementi che compongono gas e polveri interstellari. In questa immagine possiamo vedere alcuni spettri riguardanti stelle assai visualmente molto luminose, e in più – in fondo – lo spettro riguardante la cometa di ENCKE. Tratto dal libro ELEMENTS di TOM JACKSON

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