Meteorite colpisce la Luna durante l’eclissi

Mentre milioni di persone in tutto il mondo si perdevano nel bagliore rosso della luna si è verificato qualcosa di particolare: ecco il lampo di una roccia spaziale che colpisce la Luna

Lunedì 21 gennaio abbiamo avuto l’opportunità di ammirare la sfumatura rossa assunta dalla luna durante l’eclissi della “Superluna di sangue”. Ma mentre milioni di persone in tutto il mondo si perdevano nel bagliore rosso della luna, alcuni osservatori più attenti e fortunati hanno catturato un’inattesa delizia: il lampo di una roccia spaziale che colpisce la luna! “È un raro allineamento di eventi infrequenti. Un meteoroide più o meno di queste dimensioni colpisce la luna circa una volta alla settimana”, ha dichiarato Justin Cowart, candidato per il dottorato alla Stony Brook University di New York. Ma se questo evento fosse confermato, potrebbe essere la prima volta in cui un simile impatto sia stato registrato durante un’eclissi lunare.

Un osservatore dall’occhio di lince, di nome Christian Fröschlin, ha individuato il potenziale impatto durante l’eclissi e ha condiviso la sua scoperta in rete per ottenere un riscontro dalla comunità scientifica. La notizia si è rapidamente diffusa sui social network. Molti scienziati hanno mostrato un iniziale scetticismo. I lampi di luce di un impatto sono deboli e brevissimi, il che li rende facili da confondere con un effetto della camera. Ma immagine dopo immagine, appariva sempre la stessa cosa: alle 5:41, quando la totalità era appena iniziata, un puntino di luce minuscolo brillava a sud del cratere Byrgius, un cratere ampio 87km nella parte occidentale della luna. “Sembra che tutti vedano lo stesso pixel luminoso”, ha dichiarato Sara Mazrouei, planetologa dell’University of Toronto. Questa convergenza suggerisce fortemente che il lampo di luce sia stato un impatto.

Ma astrofili e appassionati non sono stati gli unici a guardare. Jose Maria Madiedo, astrofisico dell’Università di Huelva in Spagna, è co-direttore del Moon Impacts Detection and Analysis System (MIDAS). Il team MIDAS solitamente, attraverso l’utilizzo dei telescopi del progetto, setaccia la luna alla ricerca di deboli lampi, segni eloquenti di un impatto, per comprendere la serie di rocce spaziali che bombardano il nostro satellite. Ma molti di questi eventi sono troppo deboli per poter essere osservati quando la luna è piena. Il team esegue la maggior parte delle sue osservazioni nei 5 giorni precedenti e seguenti ad un novilunio. Un’eclissi, tuttavia, riduce il bagliore vibrante di una luna piena, fornendo una rara opportunità in più per individuare questi minuscoli lampi di luce. Finora, il team non è riuscito ad individuare un impatto durante un’eclissi, ma Madiedo non ha perso la speranza: “Qualcosa dentro di me mi diceva che questa sarebbe stata la volta buona”.

Gli scienziati ora sostengono che i prossimi passi includeranno la raccolta di molte osservazioni per studiare l’evento in dettaglio, nella speranza di catturare l’immagine del nuovo cratere della luna. “La luna e la Terra sono così vicine che osservare gli impatti sulla luna può aiutarci a imparare molto di più sulla frequenza degli impatti sulla Terra”, ha spiegato Mazrouei, che recentemente è stata l’autrice di uno studio in cui si parla di un antico aumento nel bombardamento di grandi meteoriti sulla luna e quindi anche sulla Terra.

Anche se l’atmosfera terrestre ci protegge da molte delle rocce spaziali più piccole che viaggiano nel sistema solare, le meteore in entrata possono ancora influire sulla serie di satelliti in orbita intorno al pianeta che sono fondamentali per la navigazione, le telecomunicazioni, le previsioni meteo e molto altro ancora. E vedere le conseguenze degli impatti più piccoli su mondi senza atmosfera, come la luna, può aiutare gli scienziati a comprendere gli effetti degli impatti più grandi su tutti i pianeti, incluso il nostro. “Conoscendo cosa succede con gli impatti minori, potremmo sapere cosa potrebbe succedere con gli impatti più grandi senza studiare davvero un grande impatto sulla Terra”, ha spiegato Madiedo.

Tuttavia, scoprire il nuovo cratere sulla superficie lunare già piena di “segni” e “cicatrici” richiederà un certo lavoro. Lo strumento fondamentale per questo progetto sarà il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA. Lanciato nel 2009, il satellite orbita intorno alla luna per studiarne la superficie in dettaglio. Finora, ha registrato centinaia di variazioni nel paesaggio lunare, inclusi oltre 24 nuovi crateri da impatto. Per questo ultimo evento, il team responsabile delle camere di LRO non si sta specificatamente dedicando al possibile nuovo cratere mentre conduce le sue perlustrazioni sulla luna. Il satellite essenzialmente cattura campioni random della superficie lunare in modo che gli scienziati possano calcolare il numero medio di impatti nel tempo. Dedicarsi in modo particolare al nuovo cratere, quindi, interferirebbe con il loro lavoro statistico.

I ricercatori possono però lavorare per restringere la possibile area del nuovo cratere e poi utilizzare i dati di LRO per vedere su la sezione lunare scelta è giusta. Madiedo e il suo team stanno lavorando per stimare la massa e l’energia dell’impatto per giungere ai calcoli delle probabili dimensioni e della posizione del cratere. Le stime iniziali suggeriscono che la roccia spaziale aveva circa le dimensioni di un pallone da calcio e che ha lasciato un cratere ampio circa 9,6km.
Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2019/01/meteorite-eclissi-superluna-sangue-21-gennaio/1210863/#e7cV8xIl8l6cs3fy.99

Fonte: http://www.meteoweb.eu/2019/01/meteorite-eclissi-superluna-sangue-21-gennaio/1210863/#e7cV8xIl8l6cs3fy.99

Credit foto: Jose M. Madiedo/MIDAS

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