ARGELANDER Friedrich Wilhelm August ( 1799-1875)

astronomo tedesco . Fu attivo dal 1820 al 1823 a konigsberg, dove fu assistente di bessel, poi a abo (1823-27); fondo’ e diresse infine ( dal 1837) l’ osservatorio di bonn ,dove realizzo’ la ” bonner durchmusterung( 1862), grande catalogo e atlante stellare contenente le posizioni di 324. 198 stelle dell’ emisfero boreale ( fino alla declinazione -2 gradi, ossia di tutte le stelle fino alla magnitudine 9,2 e di molte fino alla 10,5).il catalogo, che rimane il migliore compilato sulla base di osservazioni visuali, fu poi ampliato da Eduard schonfeld (1829-91) , che fece salire il totale delle stelle registrate a :458.857 e portò la copertura del cielo fino alla declinazione -23 gradi. Tratto dal libro: astronomia e cosmologia di John gribbin. Foto di Wikipedia.

NASCITA DELLA SCIENZA MODERNA,seconda parte.

ariosto aveva già descritto nei suoi versi la superficie lunare come ” ineguale ,scabra e con molte cavità e sporgenze , non diversamente dalla faccia della terra , variata da catene di monti e profonde valli ” . Similmente l’ aveva immaginata giordano bruno . Le loro ,però ,erano solo supposizioni . Galileo , invece , la sta osservando . Ne ha ” sensata esperienza” . un’ esperienza diretta , grazie all ‘oggettivita conferita dal suo strumento scientifico , che dimostra che le leggi fisiche terrestri sono le stesse che regolano la luna . E con ogni probabilità , il cosmo intero. Un’ esperienza in aperto contrasto con la visione aristotelica -tolemaica . Secondo Aristotele il mondo celeste era composto da una materia perfetta , incorruttibile e in eterno moto all’ interno di un sistema composto dalle forme perfette per eccellenza : le sfere . La terra era invece un mondo corruttibile, in continuo divenire; un alternarsi di vita e morte legato a una mescolanza imperfetta di terra , acqua ,aria, e fuoco.esistevano dunque due fisiche separate a formare una concezione del cosmo che, secolo dopo secolo , si era intrisa sempre più di elementi teologici .e che, proprio per questo , non si poteva mettere in discussione . Ma galileo già negli ultimi anni del cinquecento aveva cominciato ad accettare sempre più il sistema eliocentrico copernicano , convincendosi inoltre che la distinzione tra fisica celeste e terrestre non avesse senso : in fondo, se la terra orbita intorno al sole come gli altri corpi celesti , perché mai dovrebbe avere una fisica differente? Ora, però , ne aveva la conferma . ” Oggi dieci gennaio 1610, l’ umanità scrive nel suo diario : abolito il cielo” , scriverà bertolt Brecht nel suo ” vita di galileo” . L’ applicazione della fisica aristotelica al sistema copernicano, peraltro , portava a una lunghissima serie di paradossi. Galileo si convince quindi che si debba sviluppare una nuova fisica, in cui la terra e la luna , morfologicamente simili ,siano l’ una lo specchio dell’ altra. Per cui ” la terra , grata , rende alla luna luce pari a quella che essa stessa dalla luna riceve per quasi tutto il tempo nelle tenebre più profonde della notte”. Galileo giunse a questa conclusione sfruttando un ulteriore strumento scientifico.uno strumento che secoli dopo permetterà ad Albert Einstein di elaborare i postulati della sua teoria della relatività ristretta e a Erwin schrodinger di sondare l’ assurdo mondo della meccanica quantistica: l’ esperimento mentale. Dove non può arrivare la sensata esperienza , può giungere la mente. Solo sé , però, essa naviga lungo la rotta tracciata dall’ esperienza, affidandosi agli strumenti razionali e oggettivi della matematica. Solo così l’ intelletto può schivare gli scogli dell’ intuito e dei pregiudizi. Un concerto ripreso tre secoli più tardi dal filosofo della scienza BERTRAND RUSSELL. Fine seconda parte. Tratto dal libro: alle frontiere del cosmo, a cura di Gianluca ranzini.

I POLI DI MARTE prima parte

i primi dettagli attendibili sulla superficie di marte furono osservati da huygens nel 1659 . Egli identificò la struttura che corrisponde a quella poi denominata syrtis Major e dal suo movimento stimo che il pianeta compisse una rotazione su se stesso in 24 ore .diverse macchie furono osservate su marte da Gian Domenico Cassini nel 1666 durante un opposizione afelica , quando il diametro apparentemente del pianeta era piuttosto piccolo, ma i dettagli mostrati nei suoi disegni non sono facilmente riconoscibili. Cassini stimò il periodo di rotazione del pianeta in 24ore 40 minuti, molto vicino al valore reale di 24 ore,37 minuti 22 secondi: ciò testimonia la verosimiglianza dei particolari da lui raffigurati. Fine prima parte.

In questa immagine, vediamo due diversi disegni riguardante la syrtis Major. Il disegno di sinistra fu fatto da lochyer nel 1862, il disegno di destra fu fatto da kaiser nel 1864. Tratto dal libro ” alla scoperta del sistema solare” di braccesi, caprara, hack.